martedì 22 marzo 2016

Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d'animo quando sei ripreso da lui; perché il Signore corregge colui che egli ama e sferza chiunque riconosce come figlio (Pro 3, 11-12).

Dalla lettera agli Ebrei 12, 1-13
Camminiamo con lo sguardo fisso su Gesù




    Fratelli, circondati da un così gran numero di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci intralcia, corriamo con perseveranza nella corsa, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio. 


Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di se una così grande ostilità da parte dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo.

    Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato e avete già dimenticato l'esortazione a voi rivolta come a figli:
    Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
    e non ti perdere d'animo quando sei ripreso da lui;
    perché il Signore corregge colui che egli ama
    e sferza chiunque riconosce come figlio (Pro 3,11-12).


    È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non è corretto dal padre? Se invece non subite correzione, mentre tutti ne hanno avuto la loro parte, allora siete degli illegittimi non dei figli! Del resto, noi come correttori abbiamo avuto i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo perciò molto di più al Padre degli spiriti, per avere la vita? 


Costoro infatti ci correggevano per pochi giorni, come loro sembrava bene; Dio invece lo fa per il nostro bene, allo scopo di farci partecipi della sua santità. In verità, ogni correzione, sul momento, non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo però arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.

    Perciò rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia infiacchite (Is 35,3) e fate passi diritti con i vostri piedi, perché il piede zoppicante non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.





Nessun commento: